Nel 2011, una causa contro MyLife ha dichiarato che la società era impegnata in pratiche pubblicitarie false, simili a quanto affermato in un 2008 classmates.com azione collettiva. La causa ha anche accusato il MyLife di falsa sollecitazione offrendo abbonamenti mensili e quindi addebitando le carte di credito del membro al tasso annuale. La class action ha anche accusato MyLife di spamming contatti impropriamente raccolti dalle rubriche di coloro che visitano il sito. UNITI., Il giudice distrettuale Claudia Wilken ha stabilito di consolidare la class action 2011 con altre due class action contro MyLife. La causa è stata infine respinta.
L’ufficio del Procuratore generale dello Stato di Washington ha anche avviato un’indagine in 2011 derivante dalle preoccupazioni che le pubblicità televisive della società potrebbero aver violato la legge sulla protezione dei consumatori dello stato, che proibisce pratiche sleali e ingannevoli. Secondo i funzionari statali, la società ha risolto il problema facendo una “garanzia di discontinuità” e ha pagato costs 28.000 in spese e spese legali.,
Nel 2015, dopo un’indagine congiunta dell’ufficio del procuratore della città di Santa Monica e dell’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles, la società è stata nuovamente citata in giudizio, questa volta per presunta violazione della legge anti-spam della California. Gli investigatori hanno scoperto che MyLife stava ingannando i consumatori a dare alla società le loro informazioni di identificazione personale, e in seguito i loro soldi, attraverso annunci falsi e fuorvianti., MyLife ha accettato una sentenza del tribunale in base alla quale avrebbe pagato penalties 800.000 in sanzioni, più refunds 250.000 in rimborsi ai clienti, una sentenza denominata “la prima grande azione penale di un business online per violazioni della legge di rinnovo automatico della California”. La società è inoltre soggetta a un’ingiunzione permanente che vieta la pubblicità falsa e le spese non autorizzate della carta di credito.,
Nel luglio 2020, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, per conto della Federal Trade Commission, ha emesso una denuncia contro MyLife e Tinsley sostenendo che la società ha violato il Fair Credit Reporting Act e utilizzato pratiche di fatturazione e marketing fuorvianti. La causa menziona che la società ha ingannato i consumatori con “rapporti di sfondo teaser” che hanno fatto false affermazioni di informazioni su arresti, criminali e record di trasgressori sessuali.
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