Parigi, 1934-1944

L’ambiente artistico parigino divenne riservato alla presenza di Kandinsky. Le ragioni di ciò erano il suo isolamento dai colleghi stranieri e l’assenza di riconoscimento della pittura astratta in generale. Come risultato di ciò l’artista visse e lavorò solitario, limitandosi a socializzare solo con i suoi vecchi amici. In questo momento avvenne l’ultima trasformazione del suo sistema pittorico., Ora Kandinsky non utilizzava una combinazione di colori primari, ma lavorava con sfumature di colore morbide, raffinate e sottili. Contemporaneamente, completava e complicava il repertorio delle forme: in primo piano appaiono elementi biomorfici, che si sentono a proprio agio nello spazio di un quadro come se galleggiassero su tutta la superficie di una tela. Le immagini di Kandinsky di questo periodo sono lontane dalla sensazione di “freddo romanticismo”, in esse la vita ribolle e bolle (vedi immagini “Sky Blue”, 1940, “Complex-Simple”, 1939, “Colourful Ensemble”, 1938 ecc.)., L’artista ha definito questo periodo della sua creatività “davvero una fiaba pittoresca”. Durante il periodo bellico a causa della scarsità di materiali i formati delle sue immagini diventano sempre meno, fino a quel momento in cui l’artista è costretto a accontentarsi della pittura a guazzo su cartoni di piccolo formato. E di nuovo si è confrontato con l’avversione del pubblico e dei colleghi. E ancora ha sviluppato e migliorato le basi della sua teoria: “L’arte astratta pone un nuovo mondo, che in superficie non ha nulla a che fare con la “realtà”, accanto al mondo “reale”., Più in basso, è soggetto alle leggi comuni del ” mondo cosmico.”E così un” nuovo mondo dell’arte “è giustapposto al” mondo della natura.”Questo” mondo dell’arte ” è altrettanto reale, altrettanto concreto. Per questo motivo preferisco chiamare la cosiddetta “arte astratta “” arte concreta.”. Kandinsky fino alla fine non aveva dubitato del suo “mondo interiore”, il mondo delle immagini in cui l’astrazione non era fine a se stessa, e il linguaggio delle forme non era “nato morto”; essi sorsero dalla volontà alla concisione e alla vitalità.

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